Parco Monte Barro promozione del patrimonio ambientale e culturale a cura della Società Cooperativa Sociale Eliante Onlus

News/EventiA ottobre riapre la Stazione Ornitologica di Costa Perla

A ottobre riapre la Stazione Ornitologica di Costa Perla

Informazioni e modalità di prenotazione

Il periodo di cattura e inanellamento nel 2024 è previsto dal 4 al 31 ottobre. 

La Stazione Ornitologica è visitabile sia in questo periodo, per assistere direttamente alle attività di cattura, inanellamento, misurazione e rilascio, sia nel corso dell'anno, con una visita agli impianti ed esperienze di ascolto e osservazione dell'avifauna. 

Nel mese di ottobre gli orari di visita sono: tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00

La Stazione è stata recentemente arricchita con allestimenti didattici, e ospita la sezione staccata del Museo Etnografico dell’Alta Brianza dedicata alla storia del roccolo. 

 

IMPORTANTE

Per la tutela della fauna e il rispetto delle attività in corso, durante la visita porre attenzione alle norme e alle indicazioni ricordate dalla segnaletica e dal personale che svolge le attività di ricerca.

Per visite guidate di classi scolastiche e gruppi numerosi è sempre necessario telefonare al numero 3662380659, oppure scrivere a educazione@eliante.it.

Gli stessi contatti possono essere utilizzati per avere maggiori informazioni.

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Qualche informazione in più

La stazione sperimentale regionale di Costa Perla è un grande e complesso impianto di cattura degli uccelli realizzato agli inizi del '900 a scopo venatorio. Comprato dal parco, dal 1989 è sede di attività scientifiche e didattiche incentrate soprattutto sugli studi delle migrazioni.

Durante le campagne di inanellamento la stazione potrà essere visitata da gruppi e singoli, secondo le indicazioni fornite dal Parco in prossimità delle stesse.

Il Monte Barro occupa una posizione strategica rispetto alle rotte migratorie, in quanto collocato presso l'asse lariano; proprio per la ricchissima fauna di invertebrati che popola le praterie, costituisce inoltre una stazione di sosta ed alimentazione rispettivamente prima o dopo l'attraversamento della Alpi. Questi aspetti sono investigati da oltre un decennio da questa struttura fissa, che esegue anche diversi studi sulle presenze ornitiche nidificanti sul Barro. Tra gli uccelli più caratteristici o vistosi del Parco deve essere citato il Succiacapre (Caprimulgus europaeus), che frequenta le praterie, il Nibbio bruno (Milvus migrans), di cui le rupi ospitano una buona colonia, e l'Assiolo (Otus scops).

La Stazione Ornitologica Sperimentale di Costa Perla ha sede in un vecchio roccolo acquistato e riconvertito dal Parco in centro di studio sulle migrazioni; dopo quasi un secolo di attività venatoria, finalizzata soprattutto alla cattura di uccelli da richiamo, forzati a cantare o a fungere da zimbelli per attirare i loro consimili, ha inaugurato le sue nuove finalità nel 1990 e nel 1992 è stato riconosciuto Stazione Sperimentale della Regione Lombardia, con finalità scientifiche e didattiche.

Gli uccelli, catturati senza procurare loro alcun danno, vengono inanellati, misurati e rimessi in libertà: tutti i dati registrati confluiscono in una banca dati europea. Ad oggi sono stati contrassegnati oltre quasi 40.000 uccelli appartenenti ad oltre 90 specie diverse e alcuni di questi individui sono stati successivamente ritrovati in diversi stati europei ed africani.

L'Osservatorio partecipa a programmi di ricerca nazionali ed internazionali. Viene visitato annualmente da ornitologi, appassionati, scolaresche e semplici curiosi, per i quali propone aperture domenicali al pubblico, gratuite e guidate, durante le quali è possibile osservare direttamente la pratica di inanellamento e le attività svolte nel centro. Sono anche disponibili programmi didattici specifici per le scuole.

Presso la Stazione Ornitologica è allestita una sede staccata del Museo Etnografico dell’Alta Brianza dedicata all’illustrazione dell’uccellagione e della caccia tradizionali, esercitate in passato soprattutto a scopo alimentare. I visitatori possono così conoscere un “pezzo” di storia del territorio legato alla nascita e alla costruzione dei roccoli.

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