
Camminare nella storia sulle orme di Plinio
Dal 12 marzo fino al 28 ottobre si volgerà la seconda edizione del Lake Como Walking Festival, evento centrale del programma “Da Plinio a Volta. Viaggio nelle scienze umane”, che prevede numerose passeggiate creative, alla scoperta del territorio con 20 percorsi che si sviluppano lungo il Lario nelle province di Como e di Lecco.
Promotrice del festival è la Fondazione Alessandro Volta con l’Associazione Sentiero dei Sogni che ne cura i contenuti.
Quest’anno saranno 20 i percorsi del festival, grazie all’adesione di nuovi partner territoriali, ciascuno dei quali adotta e sostiene la passeggiata che si svolge sul territorio di competenza. Inoltre, come ai tempi dei Plinii e di Giovio, i percorsi toccheranno i due rami del lago di Como, parti di un’unica narrazione bimillenaria.
La rassegna si sviluppa attraverso una serie di passeggiate creative, percorse nei luoghi che hanno ispirato donne e uomini di ingegno, con narrazione, letture e interventi di autori di oggi chiamati a misurarsi con gli stessi paesaggi culturali. Le passeggiate diventano un richiamo umanistico e naturale all'esperienza, grazie alla narrazione, letture ed interventi di autori di oggi.
L’edizione 2023 è dedicata a Plinio il Vecchio, nel bimillenario della nascita, e a suo nipote Plinio il Giovane. Gli itinerari seguiranno in particolare tre filoni:
- il primo strettamente legato ai luoghi citati da Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia e da Plinio il Giovane nelle Epistulae;
- il secondo ai temi suggeriti dalle opere pliniane (dal rispetto della natura, all’importanza delle carte e dei libri, dalla storia dei profumi a quella della pesca e della navigazione);
- il terzo seguirà le orme di autori che si sono fortemente ispirati ai Plinii, come Paolo Giovio e Mary Shelley.
Le Passeggiate Creative del Lake Como Walking Festival avranno come cornice geografica e narrativa la mappa di "Como patria dei due Plinii” inclusa dal cartografo fiammingo Abramo Ortelio nel primo atlante della storia dell'umanità, Il "Theatrum Orbis Terrarum" (1570), a sua volta tratta da quella che Paolo Giovio fece realizzare per la sua “Larii Lacus vulgo Comensis Descriptio” (1537).
SArà stampato per l’occasione un box a forma di parallelepipedo che conterrà la mappa stessa e un libro sull’influenza che Paolo Giovio ha avuto sulla cultura mondiale e nell’affermare le figure dei Plinii come padri nobili della patria comense e italiana.
Domenica 24 giugno 2023 la tappa al Parco Monte Barro “Alla ricerca di Barra, la città del sole”
“Il Solstizio d’Estate cade al ventiquattro di giugno. Questo è il grande cardine dell’anno e grande evento nel mondo”. (Plinio il Vecchio, Naturalis Histtoria, XVIII, 68, 264)
"Catone attesta che Como e Bergamo e Licini Forum e altri popoli attorno sono della stirpe degli Orumbovii, ma dice di ignorare l'origine di questa popolazione, che Cornelio Alessandro insegna esser derivata dalla Grecia, anche secondo l'interpretazione del nome, che spiega come 'popolazioni che conducono la vita tra i monti'. In questo luogo scomparve Parra, città degli Orumbovii, dai quali, dice Catone, sono derivati i Bergomati, e che ancora oggi appare un luogo più famoso che fortunato". (Plinio il Vecchio, Naturalis Historia, III, 124-125)
“In questa regione e nell'undicesima si trovano celebri laghi, e fiumi che dai laghi traggono vita o sono alimento, quando vengono restituiti al loro corso dopo essere stati da essi ricevuti: così fa il Lario con l'Adda, il Verbano col Ticino, il Benaco col Mincio, il Sebino con l'Oglio, l'Eupili col Lambro, tutti fiumi che affluiscono nel Po”. (Plinio il Vecchio, Naturalis historia, III, 23)
Partendo da queste tre citazioni di Plinio il Vecchio la passeggiata si snoderà nell’Aerea Archeologica dei Piani di Barra, partendo dal punto panoramico del Piazzale degli Alpini, dal quale è possibile cogliere con un colpo d’occhio come i tre laghi di Annone, Pusiano e Alserio potessero essere ai tempi di Plinio l’unico grande Eupili, poi separato da terreni alluvionali, per concludersi con una visita al Museo archeologico e all’eremo. L’obiettivo è realizzare un percorso reale ma anche ideale, in cui i ritrovamenti archeologici e gli scorci paesaggistici sono spunti per la ricerca della città ideale, creatura letteraria, come del resto lo è Barra citata da Paolo Giovio nella “Descrizione del Lario” (1537), prima “guida turistica” del territorio comasco e lecchese: «Sul versante Nord-Ovest del monte (Barro) si vedono i resti dell'antichissima città di Barra, vicino al paese di Galbiate. La scomparsa di Barra è ricordata da Plinio». Il probabile travisamento compiuto dal grande umanista rinascimentale è trampolino per un volo pindarico che dal masso coppellato presente nel parco ci fa volare attraverso due millenni di suggestioni letterarie, passando dal filosofo Tommaso Campanella (1568-1639) autore de “La città del sole”, fino alla poesia contemporanea.
L’evento è organizzato con il sostegno del Parco Monte Barro, in collaborazione con la Cooperativa Eliante.
Per informazioni scrivere a educazione@eliante.it
QUI LA PRESENTAZIONE DEL FESTIVAL E IL PROGRAMMA COMPLETO DELLE ESCURSIONI